Orchestra Sinfonica di Milano - Articoli

Leonard Bernstein

Storia di un mito del nostro tempo

Pubblicato il 27/02/2024

Nel 2023 la presentazione del film Maestro diretto e interpretato da Bradley Cooper, che racconta le vicende umane, personali e professionali di Leonard Bernstein, ha rimesso al centro della discussione musicale e culturale la figura del grande direttore e compositore americano.
Al di là dei giudizi critici, questo rinnovato interesse ci dà l’occasione di approfondire una straordinaria figura sinergica del secondo Novecento di compositore, direttore d’orchestra e divulgatore della cultura musicale classica. 

Ma, chi era Leonard Bernstein?

Se per qualcuno i numeri sono comunicatori di enigmi e sogni, nel caso di Bernstein le date hanno un certo peso. Nato nel 1918, era arrivato a New York nel 1941 (l’anno dell’entrata in guerra degli Stati Uniti), una città che gli avrebbe dato tanto e a cui avrebbe ridato vita nella sua musica. New York vive nei musical On the Town, Wonderful Town, West Side Story e nel balletto Fancy Free, tra 1957 e 1958 Bernstein diventa direttore principale e Musicale della New York Philharmonic, un successo scaturito da una di quelle storie che piacciono tanto: Bernstein era stato chiamato all’ultimo per sostituire il grande direttore Bruno Walter e quel giovane sul podio aveva conquistato tutti. Gli anni Cinquanta rappresentarono un periodo molto complesso e difficile per il compositore, sono gli anni della Guerra fredda e della caccia alle streghe, di cui purtroppo Bernstein - per le sue simpatie sinistroidi, ma anche per la sua omosessualità e per le origini ebraiche – è stato vittima, come tanti suoi colleghi.
In verità, l’impegno politico di Bernstein durò tutta la vita, come viene confermato dalla documentazione d’archivio dell’FBI a cui sono stati tolti i sigilli nel 1990. A seconda degli eventi, il suo coinvolgimento fu più forte o latente, ma Bernstein fu sempre un uomo di sinistra. In effetti, la sua reazione al mondo politico del suo tempo rende più comprensibile la nascita di capolavori come Sinfonia Kaddish nel 1962, Mass nel 1971, Songfest nel 1977. Lo stesso, ricorda Barry Saldes nel suo libro monografico dedicato a Bernstein, si può dire a proposito dell’attaccamento per la musica di Gustav Mahler.

Il rapporto tra i due compositori fu molto stretto, tanto che Mahler occupava nel cuore di Bernstein un posto speciale, anzi mitico, se consideriamo che egli ricevette simbolicamente la bacchetta da direttore dal protégé di Mahler, Bruno Walter, il 14 novembre 1943. Inoltre, va tenuto a mente che la musica di Mahler che porta con sé qualcosa di emotivamente lacerante, portava con sé anche l'espressione di preoccupazioni irrisolte o irrisolvibili per la distruzione di una civiltà e per un dolore e una pietà sconfinati, che non potevano trovare espressione nelle solide linee liriche e nelle soluzioni energiche e limpide delle forme sinfoniche tradizionali. 

Il racconto del mondo politico, o dei mondi, di Bernstein, è possibile anche attraverso un genere a cui il compositore-direttore d'orchestra si dedicò molto: il musical!
E' il caso di West Side Story (1957), con parole di Stephen Sondheim, dove si raccontano i conflitti razziali attraverso una storia alla 'Romeo e Giulietta'. Ambientato nell'Upper West Side della New York della metà degli anni cinquanta, West Side Story racconta delle rivalità tra due bande di adolescenti: gli Sharks, composta da immigrati portoricani, e i Jets, una gang di ragazzi bianchi. In questo clima di odio e intolleranza, Tony, un ex Jets si innamora di Maria, la sorella del leader degli Sharks. 

Il musical si svolge negli ultimi anni, prima che un forte fenomeno di rigenerazione urbana nei primi anni sessanta cambiasse radicalmente la zona da quartiere multietnico e popolare a raffinato quartiere residenziale.
Con la sua complessità musicale e l'interesse per questioni socio-razziali, West Side Story segnò un punto di svolta nel teatro musicale e completò la transizione nel trasformare il musical in un genere capace di affrontare problemi rilevanti e non solo puro intrattenimento. 

Valentina Trovato

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