Venerdì 8 novembre ore 18.30 – Foyer della balconata
Relatrice Ioana Hadarig
Intitolata all’Anno 1905 della fallita rivoluzione russa, la Sinfonia n. 11 fu eseguita nel 40° della rivoluzione bolscevica, guadagnando a Šostakovič il Premio Lenin 1958. Pochi mesi prima il Ministero della Cultura ne aveva presentato un nuovo concerto e la Lega dei Compositori lo aveva eletto suo Segretario. Effetti del “Disgelo”, la democratizzazione avviata nel 1956 dalla denuncia krusceviana di Stalin. Si chiudeva definitivamente il lungo periodo dello Šostakovič soggetto alla censura e ai dettami di partito. La sua produzione musicale riprese una frequenza e variatezza e ritrovò un’ispirazione perdute (o abbandonate). Nacquero in particolare le grandi composizioni per archi; nel 1961 la Sinfonia n. 12 L’anno 1917 completò il dittico sulla Rivoluzione; nel 1963 la n. 13 Babi Yar, compianto su versi di Evtušenko degli ebrei ucraini trucidati dai nazisti. Questa, i burocrati sopravvissuti tentarono di bloccarla ma se ne scoprirono impotenti.