Alla Semperoper di Dresda ha diretto Die Zauberflöte per la riapertura del teatro dopo la pandemia. Gli impegni più recenti lo hanno portato a dirigere più volte in teatri quali: Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (per diversi concerti sinfonici ed una nuova produzione di Linda di Chamounix), Staatsoper di Amburgo (Le nozze di Figaro) e Stoccarda (La bohème e La sonnambula), Opéra national du Rhin di Strasburgo (Il barbiere di Siviglia), Théâtre du Capitole di Tolosa (Macbeth), Opéra National de Montpellier (Armida di Rossini), Israeli Opera di Tel Aviv (Idomeneo e una nuova produzione de Le Nozze di Figaro con la regia di David Pountney). Ha diretto inoltre Rigoletto all’Opera di Roma ed alla Deutsche Oper di Berlino, Aida al Teatro Regio di Torino, Il barbiere di Siviglia al Festival di Savonlinna, La Traviata a Lisbona e a Porto, Andrea Chénier a Bari, Norma a Macerata, Turandot e il dittico Il tabarro di Puccini / Il castello di Barbablù di Bartók al Festival Puccini di Torre del Lago. Ha inaugurato la stagione della Washington National Opera con Il Trovatore e ha quindi debuttato al Metropolitan di New York con L’elisir d’amore ed un concerto con la Metropolitan Orchestra, ottenendo importanti consensi dalla critica internazionale. Recentemente è tornato al Teatro alla Scala per dirigere una nuova produzione di Médée di Cherubini e la ripresa di Madina di Vacchi, entrambe acclamatissime da pubblico e critica.
Particolarmente attivo in ambito sinfonico e con uno spiccato interesse per la musica di oggi, Michele Gamba è spesso alla guida di complessi come l’Orchestra Nazionale della Rai, la Tokyo Symphony Orchestra, i Duisburger Philharmoniker, l’Orchestre du Capitole de Toulouse, l’Orchestra Sinfonica di Milano, il Divertimento Ensemble. Ha inaugurato il Festival Milano Musica nel 2019 e ha chiuso l’edizione 2021, dirigendo prime esecuzioni di importanti autori come Francesconi, Saunders, Vacchi, Reich, Adès, Poppe e proponendo programmi di raro ascolto che accostano i grandi della contemporaneità a classici dell’avanguardia del secondo Novecento come Xenakis, Zimmermann e Boulez.