Un interessantissimo programma che si sviluppa in due composizioni, entrambe in prima assoluta, ed entrambe commissionate dall’Orchestra Sinfonica di Milano. La prima, il Concerto per Violino di Gabriele Manca, intitolato Dialoghi con il respiro. A confrontarsi con questa composizione è il suo dedicatario, ovvero il violinista Fulvio Luciani. Gabriele Manca pone l’accento, più che sulla forma, sul binomio “Uno-tutti”, inteso però sempre all’interno del concetto della mutua compenetrazione, e non come contrapposizione ontologica: “(…) Una sorta di concerto per violino, spudorata e impertinente idea che non vuole confrontarsi con una immensa e ingombrante tradizione, ma che solamente porta con sé il principio di questo dialogo del respiro del singolo con il respiro del tutto.”
Diverso è invece il discorso per il secondo brano in programma, composto da Giovanni Bonato per soprano e orchestra, intitolato Where the whole universe dwells. (“Dove abita l’universo intero”). Un altro pezzo in prima assoluta, il cui titolo è costituito da una citazione tratta da una dichiarazione di Cavallo Pazzo, capo della nazione degli Oglala Sioux, mentre stava seduto a fumare la Sacra Pipa con Toro Seduto per l'ultima volta, quattro giorni prima di venire assassinato. Il mondo degli indiani d’America ha esercitato un notevole fascino sul compositore, che afferma: “E’ il loro messaggio di tolleranza, giustizia, pace, armonia e rispetto per l’ambiente circostante, sacralità nei confronti della natura nelle sue più svariate accezioni, che li rende a mio avviso così, anche drammaticamente, attuali.”