A quell’epoca, risale infatti il lascito del Compositore e di sua moglie Nina di buona parte, se non tutto, del suo archivio – tra cui appunti, manoscritti, articoli, lettere e libri – alla Biblioteca pubblica di Bergen, con un documento scritto che attestava la volontà di renderlo fruibile per il pubblico di Bergen.
Il nuovo archivio Grieg si è rivelato sin da subito particolarmente prezioso per gli studiosi, tanto da venire in parte digitalizzato, con il passare del tempo. L’interesse è talmente alto durante gli anni Settanta, da portare all’esame del direttivo della Biblioteca di Bergen la richiesta di studiare e rendere pubblica la Sinfonia in Do minore, all’epoca ancora sconosciuta e il cui destino rimaneva avvolto nel mistero.
Proprio negli anni Settanta iniziano i problemi nella gestione dell’archivio Grieg, tanto da giungere fino allo Storting, il Parlamento norvegese con sede ad Oslo, dove il 12 aprile 1978 la politica Inger Lise Gjørv ricordava come la Biblioteca avesse deciso di “non pubblicare il manoscritto della Prima sinfonia di Grieg”.