Venerdì 13 dicembre ore 18.30 - Foyer della balconata
Relatori Matteo Marni e Anna Rastelli
Nel 1789, a Vienna, la Società di concerti del barone Gottfried van Swieten incarica Mozart di adattare alla nuova sensibilità di ascolto quattro composizioni di Händel. Fra queste l’oratorio The Messiah, eseguito la prima volta a Dublino nel 1742 e che ora, tradotto in tedesco, prende il titolo Der Messias. Mozart compì un’importante riorchestrazione della partitura, tuttavia con “la capacità - scrive il grande direttore händeliano Christopher Hogwood - di aggiornare senza distruggere l’intima essenza della musica”.
Qualità che sarà decisiva per il successo viennese di Händel, e offre un caso speciale riguardo alla questione classica del compromesso fra aggiornamento delle opere e rispetto della volontà dei loro autori. La “versione” Mozart invita inoltre, di per sé, a un raffronto con il suo Requiem, tanto più per la prossimità (1789-1791) delle due composizioni.