Orchestra Sinfonica di Milano - Articoli

#Ravel150 Ritratto del compositore francese

Pubblicato il 11/03/2025

In occasione del 150° anniversario della nascita del compositore di Boléro e L'enfant et les sortilèges, l’Orchestra Sinfonica di Milano e il suo Direttore musicale Emmanuel Tjeknavorian portano nel cartellone milanese un po’ di sound francese, il 4 e 6 aprile con il programma della stagione sinfonica e il 5 aprile con un programma d’eccezione cameristico che vede sul palco Tjeknavorian nella veste di violinista insieme al pianista Sergei Babayan.

Ravel era il primo figlio di Pierre Joseph Ravel e Marie, nata Delouart. Tre mesi dopo la sua nascita, avvenuta nel marzo 1875 nel villaggio basco di Ciboure, la famiglia si trasferì a Parigi. Suo padre era svizzero, sua madre basca; nonostante un'educazione parigina, Ravel si sentì sempre vicino alla sua eredità basca e, per estensione, alla Spagna, come si può sentire nel Boléro e in L'heure espagnole. Il padre, ingegnere e pianista dilettante, incoraggiò le prime inclinazioni musicali del figlio. Nel 1882 fu mandato dal suo primo insegnante di pianoforte, Henri Ghys, e nel 1887 iniziò a studiare armonia con l'allievo di Delibes, Charles-René, portando a termine i primi tentativi di composizione, tra cui le Variazioni su un corale di Schumann, le Variazioni su un tema dal Peer Gynt di Grieg e un movimento di sonata.
Nel 1889 ricevette lezioni di pianoforte da Emile Decombes, professore al Conservatorio, e fu poi ammesso alla classe preparatoria di pianoforte di Eugène Anthiôme al Conservatorio. Dopo aver vinto il primo premio al concorso pianistico del 1891, Ravel passò alla classe di pianoforte di Charles-Wilfrid Bériot e alla classe di armonia di Emile Pessard. Sebbene facesse ragionevoli progressi e fosse incoraggiato da Bériot, non vinse alcun premio e fu espulso dalle sue classi, lasciando il Conservatorio nel 1895. Ravel tornò al Conservatorio nel 1897, studiando composizione con Fauré e contrappunto con Gédalge.
Questi fallimenti impallidiscono in confronto ai suoi cinque tentativi tra il 1900 e il 1905 di vincere il Prix de Rome, in quello che divenne noto come il primo "Affaire Ravel". Nel 1900 fu eliminato dalla competizione nel turno preliminare dopo aver presentato una fuga e un'opera corale, Les Bayadères. L'anno seguente la sua cantata Myrrha vinse il terzo premio, ma nel 1902 e nel 1903 le sue cantate Alcyone e Alyssa non riuscirono a impressionare le giurie. Infine, avendo raggiunto il limite di età, Ravel gareggiò per l'ultima volta nel 1905, ma fu eliminato al primo turno, avendo scritto una fuga contenente quinte parallele e terminando con un accordo contenente una settima maggiore.

Festa di compleanno in onore di Maurice Ravel, a New York City, 8 marzo 1928. 
Da sinistra: Oscar Fried (direttore d'orchestra), Eva Gauthier (cantante), Ravel al pianoforte, Manoah Leide-Tedesco (compositore-direttore) e il compositore George Gershwin
Il compositore ebbe un rapporto molto complesso e difficile con l’autorità, come ci ricordano le sue disavventure al Conservatorio e al Prix de Rome. Facilmente comprensibile che uno spirito libero entrasse in conflitto con l’ambiente ingessato di quelle istituzioni. Ravel non era solo uno straordinario compositore e visionario ma il suo mondo si abbeverava anche di mondi culturali infiniti.

Ravel e il pianista spagnolo Ricardo Viñes condividevano la sete di conoscenza musicale e letteraria, la lettura di spartiti e l'esecuzione di arrangiamenti a quattro mani di opere di compositori tra cui Schumann, Mendelssohn, Franck, Rimskij-Korsakov, Balakirev, Borodin, Glazunov, Chabrier, Satie e Debussy, e la lettura e la discussione delle ultime opere letterarie di Poe, Rimbaud, Huysmans, Villiers de l'Isle-Adam, Mallarmé, Verlaine e Bertrand.

Ravel ebbe anche una notevole fama di pianista come attestano i suoi concerti per pianoforte, che fanno parte di un periodo caratterizzato da grandi successi all’estero, utili anche per consolidare la reputazione in patria. Per esempio, nel 1932 Ravel intraprese un altro tour in Europa con Marguerite Long, per eseguire il Concerto per pianoforte in Sol. Ravel aveva originariamente intenzione di suonare lui stesso il concerto, ma fu convinto dagli amici a lasciare che Long ne tenesse la première e optò per dirigere l'opera. 
Nel 1929-30, su richiesta del pianista Paul Wittgenstein (che aveva perso il braccio destro durante la Prima guerra mondiale), Ravel compose il Concerto per pianoforte per la mano sinistra, senza consentire alle limitazioni fisiche di Wittgenstein di limitare le esigenze tecniche e l'espressività dell'opera.

Redazione

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