L’anniversario è stato l’occasione per ribadire il valore culturale e civile dello spettacolo. Lo scorso 20 novembre, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale una delegazione dell’AGIS guidata dal Presidente Francesco Giambrone, che ha richiamato il senso più autentico del lavoro delle imprese culturali: una «responsabilità di servizio pubblico» esercitata quotidianamente, con la consapevolezza che lo spettacolo contribuisce a formare cittadini prima ancora che spettatori. Nei teatri e in tutti i luoghi della cultura – ha ricordato – non si produce soltanto intrattenimento, ma si costruiscono democrazia, identità e comunità, soprattutto laddove mancano servizi, connessioni e occasioni di partecipazione. Per questo la cultura non è un lusso, ma una “necessità collettiva”, un diritto che deve essere garantito a tutte e a tutti. Giambrone ha inoltre sottolineato come il lavoro dei professionisti dello spettacolo rappresenti un patrimonio di competenze da preservare e valorizzare, e come, in un tempo segnato da conflitti e fragilità, la cultura possa favorire dialogo, pace e coesione sociale, raggiungendo nuovi pubblici e avvicinando sempre più giovani.
Tra le iniziative territoriali, spicca la ricerca promossa da AGIS lombarda e presentata alla Scala il 29 novembre. Realizzata da Ergo Research su 1.548 cittadini, indaga partecipazione, motivazioni e ostacoli del pubblico regionale. La Lombardia si conferma particolarmente dinamica: il 65% dei cittadini ha preso parte ad almeno un evento nell’ultimo anno, contro il 59% nazionale. Guidano cinema (46%), musica (30%) e teatro (26%), mentre cresce l’intenzione di aumentare la fruizione, soprattutto per concerti pop e rock.
«Lo spettacolo in Lombardia è un bisogno culturale reale e vivo» afferma l’Assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, sottolineando come i risultati dell’indagine restituiscano l’immagine di una comunità che considera cinema, teatro e musica strumenti di partecipazione e di costruzione identitaria. «I dati confermano che i nostri cittadini, in particolare i più giovani, cercano esperienze condivise e vivono lo spettacolo come parte integrante della propria quotidianità» osserva Caruso, ricordando che la Lombardia supera la media nazionale in tutte le principali forme di spettacolo. «Investire nelle arti significa investire nell'identità di un territorio: le politiche culturali funzionano quando tengono insieme imprese, sale, comunità e pubblico, ed è anche per questo che l’associazionismo culturale resta un presidio imprescindibile.»
Milano, in questo quadro, si conferma un motore determinante.
«La partecipazione teatrale è ben superiore alla media nazionale e regionale, e la città esprime da sola un terzo del pubblico lombardo» rileva l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, sottolineando come questo risultato derivi da un ecosistema culturale che unisce tradizione e innovazione. «Particolarmente significativo è il coinvolgimento dei giovani: quasi un milanese su due tra i 15 e i 34 anni ha scelto il teatro nell’ultimo anno. È la prova di una cultura capace di parlare al presente, di rinnovarsi e di costruire un dialogo con le nuove generazioni.»
Per Giambrone, l’indagine rappresenta uno strumento essenziale per interpretare la complessità dei territori e orientare una visione condivisa del futuro dello spettacolo. Un impegno rilanciato dal Presidente di AGIS lombarda, Domenico Dinoia, che vede nell’anniversario «un’occasione di crescita» per le trecento imprese associate, unite dalla volontà di comprendere più a fondo il proprio pubblico e immaginare nuove opportunità di sviluppo.