Vero enfant prodige, Daniel Lozakovich ha iniziato a suonare il violino a soli 7 anni e ha debuttato da solista due anni dopo con i Virtuosi di Mosca e Vladimir Teodorovič Spivakov. Un musicista che è una forza della natura e ha già la profondità dei grandi musicisti. Chiacchierando al telefono mi racconta come per lui la musica non sia intrattenimento. “Io cerco di cogliere quanto più posso, a livello emotivo e spirituale dal pezzo che sto studiando. È sempre una ricerca, un buco nero dove poter trovare sempre qualcosa di nuovo”.
“None but the lonely heart”, il suo secondo album, è stato pubblicato nel 2019. Dedicato a Cajkovskij, questo disco include il Concerto per violino ed è stato registrato dal vivo con la Filarmonica Nazionale Russa e Vladimir Spivakov. La rivista Grammophone ha definito questa registrazione la “Top choice” tra tutte le migliori incisioni del Concerto per violino di Čajkovskij negli ultimi 70 anni. Il terzo album di Daniel Lozakovich, pubblicato nel 2020, è incentrato sul Concerto per violino di Beethoven, registrato dal vivo con i Münchner Philharmoniker e Valery Gergiev nel 250° anniversario dalla nascita di Beethoven. Un progetto incredibilmente significativo per il giovane violinista, che considera questo Concerto uno dei più grandi brani mai scritti.
Giovanissimo e pure già un musicista di talento, debutterà in Auditorium il 22 e 24 novembre diretto da Emmanuel Tjeknavorian – nella vita suo amico e collega, di cui ha grande stima e rispetto – con il meraviglioso Concerto per violino di Robert Schumann.
Daniel Lozakovich descrive questo pezzo del 1850 come un lavoro in cui è possibile ritrovare “la lotta del compositore durante gli ultimi anni della sua vita, dove sembra che egli assaggi il Paradiso prima della fine del suo viaggio terreno. Nella melodia c’è il dettato di Schumann e Mendelssohn, ma anche la lotta di bellezza e terrore: sembra venir evocata la bellezza dei dipinti di Raffaello, ma anche il dolore dell’Urlo di Munch o la pazzia di Francis Bacon”.
Attualmente è Artist in Residence della stagione presso l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo.