Che cos’hanno in comune la Vienna degli ultimi anni dell’Ottocento e quella del secondo dopoguerra?
Poco, forse: in due o tre generazioni il mondo era tanto cambiato da risultarne quasi irriconoscibile. Lo sfavillante mondo dell’assoluta fiducia nel progresso e del trionfo dell’Umanesimo moderno aveva ormai ceduto il passo ad una modernità assai più disincantata: quella dei giorni nostri… eppure questi due mondi, così lontani, sono accomunati dai sogni degli uomini che vi sono vissuti, espressi più che in ogni altra cosa nella musica, eterno ponte fra le epoche e le culture.