Nel 1863 Liszt giungeva a Roma, dove avrebbe poi prevalentemente vissuto. A Roma tre anni dopo si tenne la prima esecuzione italiana della Sinfonia Dantesca, la cui direzione Liszt affidò a un giovane Giovanni Sgambati, suo allievo e amico. Glielo aveva segnalato il nobile Michelangelo Caetani, grande cultore di musica e dantista illustre, il cui nipote Roffredo - a sua volta futuro compositore - ebbe a padrino Liszt.
Ammiratore di Chopin, Liszt trovava però nel Concerto n. 1 “più volontà che ispirazione”. Proprio all’opposto della descrizione sentimentale che Chopin ne aveva dato, di “una meditazione nel bel tempo primaverile durante il chiaro di luna” e che inoltre segnava il suo congedo da Varsavia. Questa la suggestiva rete di intrecci storici e artistici che l’incontro propone.