In musica, le due fonti d'acqua sono incarnate da flauti e clarinetti, il cui tema ondeggiante aumenta gradualmente di intensità come l’acqua del fiume. Si sentono le arpe rappresentare lo scorrere del fiume tra le foreste, si odono in lontananza i corni da caccia che squillano dai boschi circostanti, quando all’improvviso si ascoltano una Polka e una Marcia, segnale di una festa campestre lungo le rive della Moldava. Una danza acquatica delle ninfe, al sorgere della luna, anticipa le burrascose rapide di San Giovanni, ultima tappa prima del solenne ingresso della Moldava nella grande città di Praga, sotto la fortezza di Vysehrad, simbolo della Boemia.
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una calda e zampillante, l’altra fredda e tranquilla.
Le loro acque scorrendo allegramente sul letto roccioso
scintillano ai raggi del sole mattutino e, unendosi,
formano la Moldava che attraversando le valli della Boemia diventa un ampio fiume.
Alle rapide di San Giovanni il fiume si getta ondeggiando
tra le cataratte e con i suoi flutti spumeggianti si apre una strada attraverso i passaggi tra le rocce, fino all’ampio letto in cui scorre verso Praga, accolto dall’antica e onorata rocca di Vyserhad,
dopo di che si allontana svanendo allo sguardo del poeta.
(Bedrich Smetana su La moldava)