il poema sinfonico La Moldava di Bedrich Smetana è un ottimo esempio in musica dello scorrere del fiume. Il 20 novembre 1874 Smetana comincia a lavorare a questa composizione, forse il più celebre dei suoi poemi sinfonici, dedicato al fiume che attraversa tutta la Boemia e si getta nell’Elba. È il frutto di un’escursione alle rapide di San Giovanni la suggestione decisiva per la stesura della prima bozza: “Ho navigato in una barca sulle onde immense e sull’acqua profonda; la vista sul paesaggio delle due rive era magnifica e grandiosa”, annoterà.
In musica, le due fonti d'acqua sono incarnate da flauti e clarinetti, il cui tema ondeggiante aumenta gradualmente di intensità come l’acqua del fiume. Si sentono le arpe rappresentare lo scorrere del fiume tra le foreste, si odono in lontananza i corni da caccia che squillano dai boschi circostanti, quando all’improvviso si ascoltano una Polka e una Marcia, segnale di una festa campestre lungo le rive della Moldava. Una danza acquatica delle ninfe, al sorgere della luna, anticipa le burrascose rapide di San Giovanni, ultima tappa prima del solenne ingresso della Moldava nella grande città di Praga, sotto la fortezza di Vysehrad, simbolo della Boemia.