Relatore
Matteo MarniLa Sinfonia n. 1 sancisce la consacrazione del Bruckner sinfonista dopo un lungo percorso di formazione e qualche incertezza professionale. La tensione fra il culto del modello beethoveniano e la folgorazione per Wagner, sono il tratto distintivo di un compositore per il quale le definizioni di “progressista” e “conservatore” si sono rivelate generiche e comunque luoghi comuni. Lo mostra il successivo svolgimento della sua carriera, nella quale rielaborò instancabilmente il genere sinfonico; e lo mostra il riconoscimento (e risarcimento) che ha conosciuto nel Novecento, di cui resta un momento emblematico l’impiego della Sinfonia n. 7 in Senso (1954) di Luchino Visconti.
Ferry Bératon, ritratto di Anton Brukner