L’opera si caratterizza per un incedere oratoriale, dove l’epica del racconto si sostituisce al dramma dell’azione. Nel secondo atto si concentra tuttavia il culmine dell’azione drammatica, là dove avviene lo scontro di Eros e Agape, incarnati dai personaggi di Kundry e di Parsifal, con la vittoria della morale schopenhaueriana della Compassione.