I bilanci nella vita servono. Servono a capire se la direzione intrapresa è quella corretta, se bisogna eventualmente aggiustare il tiro o cambiare eventualmente rotta.
Della prima stagione di Emmanuel Tjeknavorian come Direttore Musicale ci ricorderemo il Premio Abbiati come Miglior Direttore d’orchestra, la nomina tra i Personaggi dell’anno secondo la rivista Classic Voice e quintali di recensioni entusiastiche che esaltano l’innamoramento musicale e artistico tra Tjeknavorian e l’Orchestra Sinfonica di Milano.
Nonostante questo, sempre più in alto.
E allora inauguriamo la Stagione 2025/26 con la leggenda vivente che è Rudolf Buchbinder, un solista che sembra aver parlato spesso, nella sua vita, con i grandi compositori dell’Ottocento, primo tra tutti Johannes Brahms, di cui propone il Concerto n. 1 in Re minore, con la sua preziosa lettura, talmente autorevole che sembra suggerita dallo stesso Brahms.
Una partitura che, come afferma Tjeknavorian della musica del compositore amburghese,
“
è pura struttura, pura architettura
”
e viene affiancata alla seconda tappa del viaggio cominciato l’anno scorso con la triade delle ultime sinfonie di Čajkovskij, con la Quinta, nella quale viene sviluppato un discorso musicale che vuole raccontare la lotta di Čajkovskij con il destino, una contesa impari dove la volontà dell’uomo soccombe miseramente alla forza del fato.