Bach aveva lavorato a lungo a questa Passione (una ‘sorella minore’, per alcuni, della più magniloquente Matthäus Passion) e, probabilmente, aveva iniziato a pensarci già nel periodo trascorso a Köthen (dal 1717 al 1723) per poi riprenderla in mano al suo arrivo a Lipsia, dove c’era un territorio fertile per imponenti lavori vocali di carattere spirituale e religioso. Eseguita in occasione dei vespri del Venerdì Santo del 1724, Bach dovette rassegnarsi nel vedere questo lavoro eseguito alla Nikolaikirche, allora chiesa principale, e non alla Thomaskirche dove il Maestro era Kantor.
Dal 1724 ad oggi sono passati 300 anni e quest'importante anniversario si incrocia a un altra ricorrenza: venticinque anni di Passioni di Bach nel periodo pasquale, tradizione creata e proposta alla città di Milano dalla nostra Fondazione.
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Stiamo per assistere alla nascita di una nuova tradizione milanese. Che speriamo millenaria.
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Era il 10 marzo 1999. Gian Mario Benzing sul Vivimilano del Corriere della Sera introduceva così un prezioso articolo che oggi rappresenta un reperto storico importante. Sottolineando come questa tradizione fosse stata importata da Amsterdam da Riccardo Chailly, allora Direttore Musicale e oggi Direttore Onorario dell’Orchestra, col desiderio di innestare questa meravigliosa consuetudine anche nel nostro Paese, e in particolare a Milano, “la città più bachiana d’Italia, la prima ad aver eseguito la Passione (era il 22 aprile 1911) e l’unica (allora, ndr) a osare l’integrale delle Cantate”.