“Gli opposti si attraggono”. Questa frase può essere opinabile. Ma esiste sicuramente un ambito del sapere in cui risulta vera senza dubbio: in astrologia. Beethoven nasce il 16 dicembre, ed è un Sagittario. Richard Strauss nasce l’11 giugno, ed è dei Gemelli. Due segni mobili, alla perenne ricerca di qualcosa. E, nel quadro astrale, agli antipodi.
Due modi diversi di ricercare. Da una parte il Coriolano, l’Ouverture “titanica” par excellence, composta da Beethoven nel 1807 nei tumulti emotivi che precedono la stesura della Quinta sinfonia e che racconta in musica la terribile storia del grande condottiero che, dopo essere accusato di tradimento ed esiliato, si uccise nell’impossibilità di tornare a Roma. Dall’altra una composizione leggera, quasi trasparente, il Concerto per corno e orchestra n. 2 in Mi bemolle maggiore, un'evasione rispetto al clima bellico e agli orrori della dittatura militare, connotato dai festosi e incisivi richiami dello strumento solista.
Del resto, lo Strauss di Tod und Verklärung, interrogandosi sul significato dell'esistenza proprio a partire da una dimensione cosmica e al di là del conoscibile, ci proietta nell'universo, nel mistero della vita: ecco la descrizione in musica dell'ultima notte di un malato, assopito nel ricordo di un momento di felicità. Il sonno leggero è interrotto da un soprassalto del male, finché l'allentarsi della morsa del dolore gli permette di ripensare alle grandi aspirazioni della sua vita. Avvicinandosi alla morte, l'uomo si rende conto che gli ideali per cui ha vissuto e combattuto giungono a compimento nella forma più splendida solo nello spazio eterno, in cui l'anima trova finalmente riposo.