In un momento in cui l’uomo si ritrova a cercare il senso delle proprie origini e del proprio essere, Modest Musorgskij rappresentò una delle voci-guida per i compositori russi del tardo Romanticismo, grazie a capolavori come “Notte sul monte calvo” e “Quadri di un’esposizione”; lo stesso capitò a Jean Sibelius, che assurse a uomo-simbolo della sua terra, la Finlandia, in un momento storico in cui la sua patria cercava di affrancarsi dal dominio russo.
Le musiche di Musorgskij ci portano in una Russia misteriosa e magica - che racconta di sabba e streghe, come nella Notte sul Monte Calvo (su ispirazione di un testo di Gogol) - e del recupero delle proprie radici come evoca in Quadri di un’esposizione. Quest’ultimo lavoro, infatti, fu scritto in ricordo dell’artista Viktor Hartmann (morto prematuramente nel 1873 a soli 39 anni) che con Musorgskij condivideva l’aspirazione di un’arte legata alle radici della sua terra.