Il Secondo Concerto è affascinante perché è la prima opera che ha permesso a Rachmaninov di uscire da uno stato di profonda crisi creativa. “Dopo la Prima Sinfonia, infatti, il concerto è dedicato al medico che gli è stato d’aiuto durante questo periodo psicologicamente complesso. Mi sono arrivate delle voci anche da parte del nipote di Rachmaninov, Alexander, che in realtà il Concerto avrebbe dovuto essere dedicato alla figlia del dottore, per la quale Rachmaninov aveva una forte infatuazione. Magari proprio questo amore giovanile l’ha aiutato a uscire dalla crisi creativa. Però, per diversi motivi, non poteva dedicare la composizione alla ragazza, e alla fine la dedica è stata per il padre, il medico. Ciò, ovviamente, pone il Secondo Concerto sotto un’altra luce. C’è tutta questa passionalità, questo secondo movimento, così sognante, così pieno d’amore, e acquisisce tutto un altro colore e sapore se, mentre noi lo suoniamo, e voi lo ascoltate, teniamo a mente questa tenera storia”.
(Alexander Romanovsky, estratto dall’intervista pubblicata da Amadeus nel mese di Aprile 2023)