Tra i tanti articoli interessanti che si scovano su Il Post, eccellente quotidiano online edito e diretto da Luca Sofri, ce n’è uno, imperdibile, intitolato “Cento anni di Time in cento copertine”, una retrospettiva a regola d’arte che passa in rassegna la copertina del magazine-icona cult per eccellenza, che fotografa di volta in volta i protagonisti con cui, se vogliamo, lo Zeitgeist, lo Spirito del Tempo, si rivela a noi. La copertina del Time è ciò che forse più di ogni altra cosa stigmatizza, cristallizza la cultura di un momento storico in un ritratto fotografico, da Charles De Gaulle all’Ayatollah Khomeini, da Margareth Thatcher a Muhammad Ali, da Jerry Seinfeld a Billie Eilish, dal 3 marzo del 1923 fino a oggi.
È il 20 luglio del 1942, e sulla copertina del Time ci finiva Dmitrij Šostakovič, con un cappello da pompiere, impegnato a effettuare controlli sul tetto del conservatorio di Leningrado per spegnere eventuali incendi. Se la Sinfonia n.7 di Šostakovič, (dedicata alla città sovietica) fosse un LP, la sua copertina sarebbe proprio questa, a racchiudere lo spirito dell’artista politicamente impegnato che è Šostakovič, che scrive una sinfonia per rispondere con la musica all’offensiva militare nazista durante l'assedio di Leningrado, ed eseguita per la prima volta il 5 marzo del 1942 presso il Palazzo della Cultura di Kujbyšev, attuale Samara. Perché, come affermò il compositore in un discorso radiofonico del 16 settembre 1941, “Vi assicuro, a nome di tutti i leningradesi, operatori della cultura e dell'arte, che siamo invincibili e che resteremo sempre al nostro posto di lotta."