Petruška è il frutto di cinque geni: Djaghilev l’imprenditore, Stravinskij il compositore, Benois lo scenografo, Fokine il coreografo, Nizinskij l’interprete. Presentato a Parigi nel 1911, il balletto ebbe un successo clamoroso anche se contestato, data la straordinaria novità della musica, densa di ritmi aspri, dissonanze, brevissime frasi melodiche, tanto da farla definire “sconcia” dagli orchestrali dell’Opera di Vienna. Protagonista è un Burattino, innamorato perdutamente della Ballerina, che gli preferisce il Moro. Inseguito e ucciso dal gelosissimo rivale, Petruška risorge come simbolo dell’immortalità del teatro. Partitura amatissima dai più grandi direttori e coreografi, Bernstein, Maderna, Milloss e Béjart, le seguirà il capolavoro Le sacre du printemps.