Con Il lago dei cigni (1877), Pëtr Il’ič Čajkovskij volle inserire nella partitura ballettistica unità sinfonica, integrità formale e un trasparente sviluppo musicale. Senza demolire le forme tradizionali del balletto, egli ne mutò l’essenza stessa in funzione della propria concezione della drammaturgia musicale. Il senso sinfonico dell’architettura musicale, che nelle composizioni ballettistiche di Čajkovskij trova in Russia il primo esempio, rappresenta il primo passo verso quella profondità che poi, quasi quarant’anni dopo, sboccerà nell’esuberanza della prima produzione di Sergej Sergeevič Prokof’ev, che nel suo Chout (1915-21) seppe raccogliere la sfida di Djagilev e della sua celebrata compagnia dei Ballets Russes.