È un'operina liberamente basata su una celebre fiaba di Andersen, cantata da voci di bambini ed eseguita da un piccolo ensemble. Sia i 7 ruoli principali sia il coro sono infatti pensati per permettere a bambini e ragazzi di esprimersi con il linguaggio dell'opera, in dialoghi cantati e piccole arie. La partitura è stata scritta pensando a produzioni tradizionali, realizzate dai teatri d'opera, ma anche a rappresentazioni all'interno delle scuole, in piccoli concerti o saggi.
L’opera si svolge in Cina, in un tempo passato ma non identificato.
La regina fa catturare l’usignolo che vive nel suo regno ed è famoso per il suo canto sublime ma la regina del Giappone, invidiosa, invia un usignolo meccanico che canta in modo impeccabile tutte le volte che si preme un pulsante. Ingaggiata una gara, il maestro di musica dichiara vincitore l’usignolo meccanico che può ripetere il proprio canto in modo sempre identico e l’usignolo vero, triste e offeso, vola via.
Quando la regina va ad avviare l’usignolo meccanico questo si guasta dopo poche note, e non è possibile farlo ripartire.
La regina, affranta, rimane in silenzio, sola, quando arriva la morte che spiega che, cacciando l’usignolo vero ha cacciato la vita, mentre per vivere in modo meraviglioso bisogna essere curiosi e aperti ai cambiamenti e dunque alle variazioni. In quel momento l’usignolo vero ritorna a palazzo e, scacciando la morte, la regina si riprende.